Benvenuti nelle Terre di Antardia!

Sembra che questa sia la prima volta che approdi sul nostro portale. Qui troverai letteralmente un Mondo da esplorare.

Prima di lasciarti scoprire ogni anfratto di questa magiche Terre, ti suggeriamo però di soffermarti sulla lettera qui sotto. Richiede solo qualche minuto e leggerla arrichirà senz'altro la tua esperienza su Antardia! Grazie e buona continuazione.

03/11/2023

Mio caro lettore, se stai leggendo queste righe, vuol dire che in un modo o nell’altro sei approdato all'interno del sito dell’ambientazione di Antardia. Dal momento che hai deciso di dedicare anche solo una manciata di minuti della tua vita a questa lettura, io ti ringrazio.


Chi scrive questa lettera è Claudio, alias DM Nox. Io non sono il creatore di Antardia. Si potrebbe dire che io sono solamente colui che ha amministrato e gestito i lavori di creazione, ma se questa ambientazione esiste, il merito maggiore va a coloro che hanno contribuito a dar vita a questo fantastico mondo. Prima di continuare, ci tengo a precisare che tutto quello che è scritto in questa lettera è scritto da me, e solamente questa lettera all’interno del sito non è stata corretta ortograficamente. Questa è una mia scelta perché voglio che queste poche righe siano il più verosimili possibile, e se troverai errori... beh, sappi che non sono mai stato bravo a scrivere. Prima di abbandonarti alla lettura di Antardia, è bene che tu sappia come è nata questa ambientazione, cosa contiene e come utilizzare il suo contenuto, e in questa lettera io cercherò di spiegartelo.Per spiegarti com’è nata Antardia, devo fare un piccolo passo indietro nel tempo e spiegarti come io mi sono avvicinato al mondo di Dungeons and Dragons e al gioco di ruolo. Ricordo perfettamente il giorno in cui mi scontrai contro questo incredibile mondo. Avevo 9 anni (mentre scrivo questa lettera, di anni ne ho 29). Le prime due persone a farmi conoscere questo universo furono mio fratello maggiore Maurizio e mio cugino Luca. Fin da piccolo ho sempre avuto una grande passione per draghi, cavalieri, elfi e tutte quelle cose da nerd, ma ovviamente non mi sarei mai immaginato esistesse un gioco che le riunisse tutte. Era un giorno come un altro quando mio fratello arrivò a casa da scuola con un grosso libro in mano. Sulla copertina rovinata era disegnata una spada e un tomo, e quel libro si intitolava "Manuale del Giocatore". Incuriosito subito iniziai una ricerca di informazioni, e tempo dopo riuscii a capire, rubando informazioni qua e là, che quello era un gioco! Un gioco dove c'erano nani, scheletri, magia... insomma, le mie aspettative erano cresciute esponenzialmente ma ancora non sapevo come immaginarmelo, né come si giocasse. Cercai allora aiuto in uno dei miei amici storici, Andrea alias Asso, che ancora oggi mi accompagna. Il fratello maggiore di Andrea infatti era coetaneo e amico di mio fratello. Gli parlai di quel manuale e venni a scoprire che quel manuale era di suo fratello! E grazie anche al suo aiuto mi feci dare più informazioni su quel gioco chiamato Dungeons and Dragons. Passarono così i giorni, il mio interesse era ormai alle stelle, ma ancora non riuscivo a capacitarmi di come si potesse giocare con un libro. Io che i libri li ho sempre odiati e trovati estremamente noiosi! Poi, un giorno, come per magia mio fratello mi disse che nel pomeriggio lui e i suoi amici sarebbero venuti a casa nostra per giocare a quel gioco. Chiesi di poter assistere e in tutta risposta mi ritrovai qualche ora dopo seduto sulle scale della sua camera, con una scheda in mano, in mezzo a ragazzi più grandi che avevano deciso di farmi giocare con loro. Forse in maniera inconscia, ma quel giorno mio fratello mi donò la mia più grande passione, che ancora oggi coltivo e conservo gelosamente. Quel pomeriggio passò con una rapidità disarmante. A 20 anni di distanza, ancora ricordo il mio Halfling ladro di nome Lid. Non riuscii a capire nulla delle meccaniche e del funzionamento del gioco, ma partecipare attivamente a una sessione fu qualcosa di devastante, che onestamente non saprei descrivervi. È come se mi avessero consegnato dal nulla il gioco più bello del mondo dicendomi: “Ecco, ora puoi giocare a Dungeons and Dragons, ma ricorda che gli unici limiti di questo gioco sono la tua fantasia, e il gioco finisce quando... beh, il gioco non finisce mai se tu non vuoi che finisca." Quel giorno fu l'inizio della fine. Quello fu il primo giorno in cui giocai a DnD e prima di ritornare a giocarci, sarebbero passati diversi anni, ma non perché persi la passione, anzi, quella ormai era incontrollabile.


Il perché passò così tanto tempo è presto detto. Avevo assaggiato un boccone di paradiso, ma tutto era finito, come un sogno perfetto... fino a qualche settimana più tardi. Era una mattina di scuola, mi svegliai presto e a casa nostra c'era un nuovo manuale, questa volta il manuale dei mostri di Dungeons and Dragons. Chiesi a mio fratello il permesso di sfogliarlo, permesso accordato ma solo per 1 ora, perché poi saremmo dovuti andare a scuola e lui aveva bisogno di portarlo con sé. Era mattina presto, ma i miei pochi neuroni si attivarono a una velocità allucinante, avevo l'occasione di restare una singola ora con uno dei miei oggetti del desiderio, avevo visto come funzionava il gioco... non ci avevo capito nulla, ma lo avevo visto, quindi dovevo agire in fretta. Presi un quaderno a righe grandi, quelli delle elementari, il quaderno era dei Cavalieri dello Zodiaco, lo ricordo ancora oggi. Avevo 1 ora di tempo per "rubare" quante più informazioni possibili dal manuale e trascriverle su quello che sarebbe diventato il MIO manuale. Aprii il manuale dei mostri e rimasi fulminato, muri di scritte. Io andavo in 5° elementare, sapevo leggere e scrivere ma ero scemo, e soprattutto ci avrei messo un'ora solo a leggere la prima pagina, ma non potevo arrendermi, doveva esserci un altro modo! Sfogliai altre pagine ed ecco l'illuminazione... le immagini! Ogni pagina aveva l'immagine di un mostro, ora il modus operandi era tornato limpido nella mia testa: "Claudio è semplice, guarda tutte le immagini, quando trovi quelle che ti piacciono memorizzale e copia il nome del mostro... poi troveremo un modo per utilizzare il tutto", e così feci. Fu un'ora intensa, degna del miglior monaco amanuense. Scrissi 3 interi fogli di nomi, la maggior parte dei quali sbagliati, ovviamente. Al termine del lavoro mi sentivo soddisfatto, riconsegnai il manuale a mio fratello e richiusi il mio quaderno, ma mi accorsi che mancava qualcosa... non avevo copiato il titolo! Ma preso dall'entusiasmo non mi persi d'animo, misi una copertina in plastica rossa al quaderno, incollai un'etichetta per titoli di Topolino e poggiai la penna per intitolare il mio capolavoro, ma qualcosa non andava. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo a ricordare come mi avevano detto che si chiamasse questo gioco, e me lo avevano ripetuto centinaia di volte! Avrei potuto aspettare la sera e chiederlo a mio fratello, ma non sono mai stato una persona paziente, il MIO manuale andava finito, e andava finito subito perché dovevo portarlo a scuola per mostrarlo ai miei amici e dovevamo immediatamente iniziare a giocarci! Cercai così di fare mente locale, la prima parola era in inglese e mi tornò in testa abbastanza alla svelta, ma la seconda non riuscivo proprio a ricordarla. Ricordavo che era anch'essa in inglese e faceva riferimento a una bestia spaventosa, così fui costretto a pescare dal database di bestie spaventose che c'era all'epoca nel mio cervello, e fu così che la mia creazione venne vergata del suo titolo: "Dangeon end Lions" (e se pensate che sia tutto inventato, sappiate che quel quaderno esiste ancora ed è conservato avidamente nella mia libreria). Tutto questo accadde in una manciata di settimane ed è stato il mio vero primo approccio con il mondo di Dungeons and Dragons e dei giochi di ruolo. Da quel manuale poi iniziai a far galoppare la mia fantasia. Di quella ne ho sempre avuta a tonnellate, e mi piacerebbe stare qui a raccontarvi come io sia arrivato ad Antardia partendo da quel quaderno, ma temo non basterebbero tutte le pagine scritte da Tolkien. Diciamo che gli anni passarono e sperimentammo diversi stili di gioco, tutti inventati da me e dal mio gruppo. Utilizzammo i Lego, dadi solo a 6 facce, cuscini, LARP con armi e armature immaginarie, schede disegnate da noi. Poi arrivarono i primi manuali veri, i primi set di dadi completi, e via via ci specializzammo sempre di più, arrivando ad oggi, dove abbiamo trovato la nostra dimensione di giocatori di ruolo, con sistemi classici come DnD e Pathfinder, leggermente modificati per essere adattati alle nostre esigenze, e un'ambientazione tutta nostra... Antardia!


Se vi state chiedendo perché parlo sempre al plurale è molto semplice, perché come detto all'inizio, Antardia non è stata creata solo da me, ma da noi. E questo "Noi" sono il mio gruppo di giocatori e amici storici, la mia compagna di vita, mio fratello, i miei cugini e molti altri amici conosciuti anche grazie al fantastico mondo del gioco di ruolo. Credo di avervi annoiato abbastanza, quindi fatta questa interminabile premessa, sarò breve con il resto della spiegazione.


Dopo 20 anni di campagne, sessioni e avventure, ho deciso di raggruppare tutto il materiale da noi creato, incastrarlo, limare le incongruenze troppo nette e plasmare il nostro mondo, Antardia. Leggendo questa ambientazione vi troverete quindi di fronte alle creazioni nate dalla fantasia di ragazzini di 10 anni, ma anche di ragazzi adulti. Troverete nomi buffi e banali, alternati a nomi profondi e densi di significato. Troverete nomi inglesi, nomi francesi, nomi italiani e di altre lingue. Troverete contenuti maturi e spesso delicati, ma troverete anche contenuti fiabeschi e banali per i giocatori più esperti.


Mentre vi immergete in Antardia, tenete presente che tutto ciò che è stato scritto è frutto della fantasia di molti bambini, ragazzi e adulti, e che nulla è stato cambiato nella sua essenza. Infine, come utilizzare questa ambientazione? Ciò che mi preme che tu, lettore, capisca, è che Antardia è stato creato da noi, ma è il mondo di tutti. All'interno di questo portale, non troverai descrizioni troppo dettagliate, non troverai liste di nomi, liste di eventi storici o di intricati conflitti e cambiamenti geografici, e questo perché ogni parte del materiale che leggerai è qualcosa che è stato creato da noi durante le nostre campagne. Per questo motivo, alcuni luoghi o alcune situazioni contengono più o meno dettagli di altre. Ma ti chiedo, perfavore, di non limitare la tua fantasia a ciò che trovi scritto. Se intendi creare delle avventure nel mondo di Antardia, prendi questo sito come base e linea guida, come punto di partenza. Ti invito quindi a creare luoghi misteriosi e fantastici che non sono segnati sulle mappe, ti invito ad arricchire con la tua fantasia paesaggi che ritieni scarni, ti invito a caratterizzare personaggi appena accennati ed a inventarne di nuovi qualora te ne servano di diversi!


Per una persona che, come me, non è brava a scrivere, è difficile da spiegare, ma in sintesi, rendi Antardia il tuo mondo e quello del tuo gruppo di gioco, senza però mai cambiare l'anima di questo mondo fantastico. Un'anima composta da figure come L'unico Re di Antardia, le Streghe, il Gran Consiglio, le creature Native e Viandanti e gli dei Antichi.


Se sei arrivato fino a qui, beh, ti faccio i miei complimenti. Grazie per aver letto queste righe di delirio del buon DM Nox, non mi resta che augurarti...

Buon Viaggio!

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